Massimo Franco è notista, commentatore e inviato politico del Corriere Della Sera. Sarà a Passaggi Festival venerdì 24 giugno, in conversazione con Bruno Manfellotto, per presentare il suo ultimo libro, un testo dedicato all’analisi alla crisi europea dell’immigrazione 

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Se c’è un testo di riferimento per orientarsi tra dati, analisi, opinioni al riguardo dell’immigrazione, questo testo è il libro scritto da Massimo Franco ed edito da Mondadori: reca il titolo de L’assedio. Come l’immigrazione sta cambiando il volto dell’Europa e la nostra vita. Si tratta di una disamina lucida di un fenomeno che assume contorni elefantiaci se affrontato sull’onda dell’impressione e della percezione immediata, ma che altro non è se non la conseguenza naturale di una cecità di fondo. Secondo l’autore, dotato di una perspicuità sbalorditiva, l’emergenza migranti – come comunemente viene definita dai media la voce preponderante della nostra attualità politica – appare più vistosa perché affrontata non in modo strutturale, ma come contingenza. Il problema essenziale, secondo Franco, è l’assenza di lungimiranza e di strategia politica, la lacuna di preparazione e prevenzione che ha prodotto non solo l’impaccio di dominare le cause, ma anche la moltiplicazione e la voluminizzazione degli effetti collaterali, quali, ad esempio, l’allarme eccessivo dell’opinione pubblica e le conseguenti strumentalizzazioni da parte dei movimenti populisti. Per questa ragione, il giornalista sottolinea la necessità di distinguere tra ‘assedio’ e ‘sindrome d’assedio’, restituendo alla realtà i suoi giusti contorni: occorre, infatti, discriminare il rischio effettivo dal rischio percepito. In una recente intervista concessa a Radio Vaticana, Massimo Franco ha osservato come «la percezione dell’invasione da parte dei migranti sia falsata dalla completa mancanza di preveggenza e di visione prospettica». Le responsabilità sono esclusivamente politiche: «quello che sta accadendo e che ci spaventa tanto è una conseguenza degli errori strategici dell’Occidente, della fragilità della sua prospettiva: investendo sulla stabilità dei paesi da cui i migranti provengono, sulla prevenzione delle malattie, evitando errori strategici in Maghreb, Siria, Iraq, l’Europa avrebbe potuto intervenire sulle cause, anziché tentare di sanarne gli effetti». La linea dura come risposta al problema è una reazione risonante, ma inefficace: «quando costruiamo dei muri, apparentemente sembrano muri pensati come barriera per gli immigrati, ma, ad una lettura più profonda, sono muri tra europei e sono pericolosi perché minano il principio democratico su cui il Vecchio Continente si fonda». Il pericolo maggiore è, in ultima analisi, lo snaturamento dell’Europa, lo smarrimento identitario e il conseguente senso di inadeguatezza, una deriva d’impotenza e frustrazione. La scelta politica da compiere è, in fondo, semplice e si riduce ad un’opposizione binaria: affrontare o subire.

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Un estratto dal libro L’assedio 

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[no_blockquote text=”Tenuta sullo sfondo di una situazione psicologica dominata dallo spavento di fronte a un fenomeno nuovo, dall’uso strumentale del tema dei profughi, dai timori di un nuovo impatto negativo su una crisi economica che già mordeva i ceti medi e quelli più popolari. Invece, la prospettiva è quella di una grande migrazione che avrà poche pause; e che non ha provocato ma piuttosto rivelato le fragilità, le crepe, le contraddizioni dell’identità europea; che ha fatto vacillare all’improvviso le sue certezze di «Continente perfetto», democratico, pacifico, aperto agli altri. ” text_color=”gray” title_tag=”h5″ width=”” line_height=”” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=”red” quote_icon_size=””]

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L’appuntamento

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Orario 18:00 – 19:00
Luogo Piazza XX Settembre
Evento Massimo Franco, L’assedio. Come l’immigrazione sta cambiando il volto dell’Europa e la nostra vita (Mondadori)
Conversa con Bruno Manfellotto (l’Espresso)

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Carolina Iacucci

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