Passaggi_Festival_Liliana_SegreA concludere questa sesta edizione del Festival Passaggi, dedicato soprattutto alle donne, una delle più forti tra loro: Liliana Segre. Sopravvissuta per un anno e mezzo al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau quando era appena una ragazzina, è riuscita solo nel 1990 ad iniziare la sua opera di testimone. Nel suo libro “La memoria rende liberi” racconta la sua vita dalla promulgazione delle leggi razziali del 1938 sino alla scelta di adempiere al proprio dovere e diffondere la propria testimonianza. Ad intervistarla sul palco di Passaggi, dove è stata accolta da un lungo applauso e standing ovation: Bianca Berlinguer.

 

La Segre racconta l’indifferenza

Liliana è stata vittima dell’indifferenza in prima persona, si è vista additare come l’“altra” e sostiene di esserlo rimasta per tutta la vita. La cosa che maggiormente condanna è appunto l’indifferenza. Perché la violenza puoi provare a combatterla ma le persone che preferiscono non vedere e che si girano dall’altra parte, no. Alle persone indifferenti, continua la Segre, non importa se non di sé e dei propri cari e la cosa peggiore è che trasmettono questa indifferenza anche alle generazioni successive. Ed è per tutta l’indifferenza che Liliana Segre ha ricevuto, che si è battuta fino all’ultimo per far sì che al memoriale del Binario 21 a Milano fosse scritta proprio questa parola: “indifferenza”. Per tentare di contrastarla, la Segre sostiene che è necessario rintrodurre i valori tradizionali che si sono persi: come possono infatti i ragazzi di oggi piangere per quanto è successo e sta succedendo se piangono per dei falsi idoli?

Liliana Segre e la sua posizione in Senato

Liliana Segre si è astenuta dal dare e dal togliere la fiducia a questo nuovo governo. Sostiene infatti di volerlo giudicare man mano che ne vedrà le azioni. Si è già espressa però riguardo alla promulgazione delle leggi speciali per i Rom e i Sinti. Mai avrebbe creduto che si potesse tornare ad avere leggi speciali per o contro qualcuno. Ad influenzare la sua decisione non è solo l’esperienza che ha vissuto in prima persona, la Segre ha raccontato che accanto al campo femminile per ebree si trovava un campo per gli Zingari. Lei e le altre donne del campo li invidiavano perché non erano stati separati dai famigliari, potevano farsi da mangiare, accendere il fuoco e i bambini che scorrazzavano per il prato sembravano molto felici. Poi un giorno non li videro più. Quelle tra di loro che erano meglio informate dissero: “Li hanno bruciati tutti stanotte”.

Liliana Segre e il Premio del Festival

Terminato l’incontro, Liliana Segre ha ricevuto dal vicesindaco Stefano Marchegiani il premio Passaggi di questa edizione. La motivazione principale è ovviamente il grande impegno e la grande energia con cui porta avanti la sua opera e il suo dovere di testimone. La Segre si dice molto contenta per questo premio, sopratutto per il suo significato dal momento che durante l’incontro aveva affermato che molto probabilmente con il passare del tempo finiremo per dimenticare ciò che è successo. Così come è successo per lo sterminio degli Armeni, avvenuto cento anni fa, di cui oggi quasi nessuno sa nulla. Liliana ha inoltre fatto emergere il discorso della nave Aquarius, sulla quale ha dichiarato di voler salire più volte, se non fosse stato per l’età ormai avanzata. Alla domanda della Berlinguer sul perché, ha risposto:” Perché anche io so come ci si sente quando nessuno ti vuole e io li voglio, li voglio bene”.

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