Nella cornice dell’ex Chiesa di San Domenico, Alberto Bagnai, autore del libro L’Italia può farcela, cerca di affrontare la questione di una crisi nella quale ancora tanti paesi sono attanagliati. Nel suo primo libro, Il tramonto dell’euro, vi è un’analisi della costruzione dell’euro. Una costruzione che non sta in piedi. Attivista appassionato del fronte anti-euro, con questo nuovo testo cerca di affrontare in maniera didattica ma accessibile questioni complesse come quelle dell’economia e della finanza.


 

 

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Grande partecipazione di pubblico per Alberto Bagnai in conversazione con Stefano Fassina e Mario Sensini

[no_dropcaps type=”normal” color=”” font_size=”” line_height=”” width=”” font_weight=”” font_style=”” text_align=”” border_color=”” background_color=”” margin=””]A[/no_dropcaps]d aprire il dibattito è Mario Sensini, giornalista del Corriere della Sera, che accompagnerà l’ospite nel dibattito con Stefano Fassina, esponente democratico, vicino alle questioni economiche, anche le più spinose, come quelle della moneta unica. Per lui la moneta unica non è una condizione stabile e affidabile. Chi sono i colpevoli di questa situazione? Qualcuno se ne è approfittato…

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[no_dropcaps type=”normal” color=”” font_size=”” line_height=”” width=”” font_weight=”” font_style=”” text_align=”” border_color=”” background_color=”” margin=””]«H[/no_dropcaps]o messo me stesso nella mia opera: l’Italia può farcela. Ci credo veramente in questa cosa e ho voluto esprimerla in questo nuovo testo. L’euro è di fatto un progetto arenato in recessione e deflazione. Scaricare il costo della crisi sul lavoro dipendente e sulla piccola azienda, è stato l’ultimo passaggio che abbiamo dovuto subire passivamente», spiega Bagnai.

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[no_dropcaps type=”normal” color=”” font_size=”” line_height=”” width=”” font_weight=”” font_style=”” text_align=”” border_color=”” background_color=”” margin=””]A[/no_dropcaps]ggiunge che «doveva essere un libro unico, ma vista la mia prolissità sono diventati due. Quello nuovo di cento pagine è cresciuto e se ne sono aggiunge altre 400! La diseguaglianza sta aumentando. Difende i grandi creditori internazionali. Il motto dell’Unione Europea è “Uniti nella diversità”. Ma ci chiedono di essere uguali alla Germania. Ci hanno messo di fronte alle differenze che esistono tra noi e i paesi più avanzati. Il risultato è stato soccombere sotto la loro potenza economica. Con la moneta unica abbiamo alimentato la loro forza e mortificato la nostra. I nostri mercati interni sono crollati, mentre i loro primeggiano. Lo sforzo che faccio in questo libro e quello di risvegliare le coscienze».

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[no_blockquote text=”Il motto dell’Unione Europea è “Uniti nella diversità”. Ma ci chiedono di essere uguali alla Germania. Ci hanno messo di fronte alle differenze che esistono tra noi e i paesi più avanzati. Il risultato è stato soccombere sotto la loro potenza economica. Con la moneta unica abbiamo alimentato la loro forza e mortificato la nostra. I nostri mercati interni sono crollati, mentre i loro primeggiano. Lo sforzo che faccio in questo libro e quello di risvegliare le coscienze” text_color=”red” title_tag=”h5″ width=”” line_height=”” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=”” quote_icon_size=””]

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[no_dropcaps type=”normal” color=”” font_size=”” line_height=”” width=”” font_weight=”” font_style=”” text_align=”” border_color=”” background_color=”” margin=””]U[/no_dropcaps]no sforzo di capire la volontà di un’Europa tecnocratica, che ha abbandonato completamente ogni processo democratico. Il potere si è spostato dai Parlamenti nazionali alle istituzioni europee, unite a quelle come il Fmi. Una cruda descrizione di una crisi economica, provocata, a dire dell’autore, proprio dalle scelte di un’Europa poco democratica, che non ha stimolato la partecipazione dei popoli europei. La moneta unica è uno dei tanti risultati delle scelte tecnocratiche, ed oggi ne «paghiamo il prezzo».

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