Delpriori-Passaggi-Festival

Il primo appuntamento di Calici di scienza ha avuto luogo nella giornata di giovedì 27 giugno. Presso la sala da tè L’Uccellin Bel Verde.
Protagonista è stato Alessandro Delpriori, insegnante d’arte e storico che ha affermato di credere nel valore e nel ruolo dell’arte come punto di partenza per una migliore comprensione del presente e del futuro.
È il passato che ci permette di proiettarci nel futuro, è la nostra “conditio sine qua non”.

Louvre e National Gallery: opere italiane in suolo straniero

Delpriori ha esordito partendo dalle esperienze dei musei del Louvre a Parigi e della National Gallery a Londra nella metà dell’800.
Come tutti sappiamo il celeberrimo museo del Louvre conta innumerevoli opere italiane, opere che Napoleone ha ottenuto a seguito del contratto Tolentino. Non si trattò di un furto bensì di un bottino di guerra che venne poi saggiamente posizionato nel Louvre, palazzo simbolo della città parigina.
Allo stesso modo anche la National Gallery di Londra nasce essenzialmente come un bottino di guerra e va ricordato che anche questo importante museo conta non solo opere italiane, ma addirittura opere marchigiane.
A differenza della città parigina però Londra non poteva contare su un palazzo reale nel quale disporre le varie opere d’arte e si decise dunque di costruire un nuovo edificio collocandolo niente meno che nel centro della metropoli.
Queste due strutture avevano, ed hanno tuttora, uno scopo analogo  che è quello di fungere da simboli della ricchezza e della potenza prima della Francia e poi dell’Inghilterra.

Il rapporto Italia-arte

Il Senato italiano, invece, solo a seguito dell’Unità di Italia  decise di inserire le opere d’arte tra le opere costitutive. Due uomini furono al tempo incaricati di stilare un inventario che nella pratica fu poi ultimato solo nelle zone dell’Umbria e delle Marche. Il bollino in cera lacca con lo stemma di Savoia visibile ancora oggi è proprio il simbolo di Cavalcasella, colui che si occupò di quest’inventario.
Seppure indirettamente l’arte è percepita come fondante per lo Stato; lo stesso Hitler, esprimendo la volontà della Germania imperialista della Seconda guerra mondiale, collezionò numerosi cimeli artistici.

La Cultura delle piccole cose

Le torri gemelle nell’immaginario collettivo sono sempre state il simbolo dell’identità della città di New York.
Con la loro caduta i terroristi islamici non hanno solo causato la morte di tremila persone ma hanno abbattuto la personificazione del capitalismo e del liberalismo americano del tempo.
Volendo fare un parallelismo nel territorio italiano, verrebbe da dire che i simboli del nostro paese sono edifici come la Torre di Pisa ed il Colosseo. Ma è veramente così?
Delpriori ci ha voluto illustrare come la cultura europea, di cui oggi sentiamo il peso, sia nata dalle piccole cose, da luoghi situati ancora nei lori contesti originari. Servono conoscenza e memoria, studio e consapevolezza. È il nostro paesaggio culturale quello veramente identitario. È soprattutto nella società velocissima di oggi che non deve andare perduto il valore del ricordo: la memoria è essenziale per poter vivere il futuro.

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