Il secondo incontro della rassegna Grandi Autori della seconda giornata di Passaggi Festival è stato quello di Stefano Allievi, autore di “Immigrazione. Cambiare tutto”.
Ad affiancare Allievi durante l`incontro vi erano il parlamentare Marco Minniti, la giornalista Alesandra Longo ed il Direttore di Rai Radio 3 Marino Sinibaldi.

Boom all`immigrazione

L`incontro si è aperto con un` importante considerazione generale: il fenomeno dell`immigrazione ha subito una violenta accelerazione, anche rispetto allo stesso libro di Allievi, risalente a qualche mese fa.
Basti pensare che proprio durante lo stesso svolgimento dell`incontro a Bruxelles si stavano prendendo decisioni importanti riguardo alle politiche europee.

Immigrazione: emergenza o no?

Per gli italiani il tema dell`immigrazione è divenuto oramai drammaticamente presente sebbene, come è stato più volte sottolineato, non è più considerato un`emergenza. I flussi migratori sono infatti calati dell`80% e la stessa parola “emergenza” genera ansia e confusione.
Se fosse un`emergenza poi sarebbe considerata un fenomeno transitorio e verrebbe affrontata con politiche emergenziali, trattandosi di un fenomeno strutturale, invece, è necessario attuare politiche strutturali.
L`immigrazione non è un fenomeno che si può cancellare, si può cercare di regolarla intervenendo direttamente nell`altra parte del Mediterranneo, in Africa: ma cosa significa intervenire in Africa? Secondo Allievi “aiutarli a casa loro” significa proprio farne venire un po’ qui da noi perché è attraverso le rimesse degli immigrati che i Paesi africani hanno maggiori possibilità di crescita africani, indubbiamente maggiori che con gli aiuti umanitari. 
Il destino dell`Europa è senza dubbio profondamente legato a quello dell`Africa: se l`Africa sta male allora anche l`Europa ne risente.
Stefano Allievi ha sottolineato la necessità di creare degli accordi diplomatici che costituiscano degli scambi interessanti per noi e per gli atri, scambi equi.  “L’idea del piano Marshall per l’Africa? Se facessimo una cosa del genere ci guadagneremmo” sostiene Allievi.
Sappiamo che le migrazioni non cesseranno ed in un clima attuale in cui pochi sono propensi a cambiare le condizioni del trattato di Dublino rendendole favorevoli per l`Italia ed in cui invece sono abbastanza numerosi quelli che vorrebbero cambiarle in peggio a sfavore dell`Italia, conviene che la posizione del nostro paese venga alleggerita e non aggravata.
L’ex Ministro Minniti, infatti, ha affermato che l’atteggiamento dell’attuale Ministro degli Interni, Matteo Salvini, rischia di isolare l’Italia in Europa  ed ha poi sostenuto che ciò che è necessario per un’ Europa ormai “barocca” è un cambiamento, non un’ implosione.

Accoglienza “arruffona”‘

Si è poi affrontata anche la delicata questione della xenofobia che si genera dai fallimenti dei processi di accoglienza.
Allievi sostiene che fino a trent`anni fa non esisteva l`immigrazione irregolare che è invece nata quando i canali per quella regolare sono stati chiusi.
L`accoglienza poi, a suo dire, è sempre stata gestita nel modo sbagliato: l`Italia spende molto meno denaro degli altri paesi per questa problematica e non tenta nemmeno di creare un`integrazione, nonostante essa servirebbe anche a molti italiani oltre che agli stranieri.
Non è quindi un caso che Stefano Allievi parli di una vera e propria “accoglienza arruffona”.
Secondi Minniti ciascun comune dovrebbe accogliere un numero proporzionale di immigrati, così da chiudere i grandi centri, rispettando entrambi i diritti di chi viene accolto e quelli di chi accoglie.
La problematica che nasce a questo punto è però il fatto che alcuni comuni si rifiutino di accogliere degli immigrati e così accade anche in Europa: non tutti rispettano gli accordi presi.

Per concludere l`autore ha spiegato come la xenofobia possa essere battuta con lo stare insieme e ricordandosi che anche gli italiani ciclicamente partono verso altri paesi divenendo quindi immigrati economici.

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