A Passaggi Festival 2023
, domenica 25 giugno, Sabina Guzzanti, comica, attrice, scrittrice e conduttrice televisiva, ha presentato il suo libro ANonniMus. Vecchi rivoluzionari contro giovani robot” (Harper & Collins), conversando con Antonino di Gregorio, consulente editoriale. L’incontro si è svolto presso il Pincio, nell’ambito della rassegna Fuori Passaggi Music&Social.

 

ANonniMus vs Huf

Il progresso tecnologico avanza spedito, la popolazione invecchia e non gli sta dietro. Per questo Laura Annibali, un genio nel campo informatico, arrivata ai cinquant’anni ha deciso di fondare Huf, un’associazione no profit con la missione di sostenere le persone tecnologicamente inabili. Ma gli ANonniMus, un gruppo hacker di anziani, con i loro attacchi sempre più frequenti, terrorizzano i papabili sostenitori del suo progetto. La scienziata combatte con tutte le sue forze ma più combatte e più si inguaia, fino a trovarsi sola contro tutti: colleghi, finanziatori, amici, e perfino la sua SmartHome, un gioiello della domotica da lei stessa progettato. La casa, che inizialmente si rivelerà paradisiaca, diverrà quasi l’incubo della protagonista, in quanto ogni elettrodomestico richiederà di essere impostato con i propri dati, per poter svolgere al meglio il compito a lui assegnato.

 

Distopia, commedia e attualità

Dopo aver dipinto un XXII secolo catastrofico in 2119 – La disfatta dei Sapiens, Sabina Guzzanti, nel suo nuovo romanzo, ci racconta un futuro prossimo in cui siamo ancora in tempo per scegliere. ANonniMus. Vecchi rivoluzionari contro giovani robot è una commedia che ruota attorno a molti temi di grande attualità, tra cui spiccano l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, con le problematiche che porta con sé, e il cosiddetto “divario digitale”. Facendo propria la lezione dei grandi autori della fantascienza distopica, da Aldous Huxley a Philip K. Dick, e delle narrazioni contemporanee sulla tecnologia, quali Black Mirror, Mr. Robot, Her, o Love, Death & Robots, Sabina Guzzanti si conferma una narratrice unica e originalissima, capace di reinventare il genere con idee impreviste e irresistibili, e di far riflettere, con ironia e intelligenza, sulle grandi questioni dell’oggi e sul domani che ci attende. Il libro, che si presenta, quindi, come un romanzo in parte distopico, perché alcuni momenti sono angoscianti e tesi, e in parte comico, mette in evidenza tematiche estremamente attuali.

 

L’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. Permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce e risolvere problemi, e agire verso un obiettivo specifico. Il computer riceve i dati li processa e risponde. Essa è il presente e il futuro della tecnologia.
Ma quella che noi chiamiamo “intelligenza”, in realtà non ha nulla di intelligente. Viene così chiamata perché ha una grandissima capacità di elaborare i dati in maniera veloce e di rispondere alle domande come se fosse un essere umano.

 

I lati negativi della tecnologia

Ma, come qualsiasi cosa, anche la tecnologia ha i suoi lati positivi e negativi. Sicuramente se usata in maniera corretta potrebbe sollevare gli uomini da molti lavori. Tuttavia esclude molte persone, soprattutto gli anziani, ma non solo. In questo modo isola e separa le generazioni e inganna i giovani che, spesso, sono le più grandi vittime. Allontana dal corpo e dal sentire. I social network e piattaforme come Netflix agiscono sul sistema ormonale, creando dipendenza. Gli uomini sanno che le emozioni negative sono più persistenti e ci fanno diventare infelici, e alla base di tutto ciò ci sono i soldi e un grande furto di dati, che, però, non è illegale perché prima non esisteva.
Perciò il problema maggiore è che noi uomini stiamo diventando delle macchine, non ascoltiamo, non esercitiamo il libero arbitrio. È necessario cercare di restare umani e utilizzare la nostra intelligenza, che è più potente di quella delle macchine, ma non utilizzata in maniera opportuna. L’uomo è diventato incapace di agire e, pur vivendo di questo mondo, non è quasi mai presente, perché è assorbito dalla tecnologia. Il principale modo per evitare di diventare degli automi veri e propri è la lettura e il distacco, almeno in parte, dai social, che assorbono la maggior parte del nostro tempo.

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