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Nell’aprile 2017, durante un viaggio in Scozia, decisi di salire in cima ad Arthur’s Seat, una collina al centro di Edimburgo dalla cui cima si può ammirare la città in tutta la sua grandezza e le sue contraddizioni urbanistiche.

Arrivata nel punto più alto, dopo una lunga salita, mi trovai davanti ad un meraviglioso panorama, la mia veduta, però, era ostacolata da qualcuno: un ragazzo solitario avvolto in una grande bandiera dell’Unione Europea scrutava l’orizzonte in una posa quasi plastica, evidentemente con l’intento di comparire nelle foto di tutti i turisti che quel giorno si erano arrampicati fino a lì.

All’inizio pensai ad un mitomane e mi venne da ridere. Poi mi fu inevitabile collegare il suo gesto al referendum svoltosi nell’estate precedente sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea e su come la Brexit stesse costituendo l’ago della bilancia nei già delicati rapporti tra Scozia ed Inghilterra.

L’atto di quel ragazzo acquistò ai miei occhi il valore politico che meritava ed io riuscii solo a pensare che non avrei mai immaginato che avvolgersi in una bandiera dell’Unione Europea in cima ad una collinetta nell’ estrema periferia del continente potesse costituire un atto sovversivo.

La bandiera europea come segno di perfezione, completezza e unità

Certo è che per utilizzare un simbolo ed appropriarsene bisogna indubbiamente conoscerne la storia. Qual è, pertanto, la storia di questo comune e diffuso vessillo che ultimamente -basti pensare all’appello lanciato da Romano Prodi attraverso le pagine del Messaggero affinché i cittadini esibiscano la bandiera dell’Unione il 21 marzo come segno di appartenenza- sta riacquistando sempre di più un preciso significato politico?

Sullo sfondo blu, come il “cielo del Mondo occidentale”, compare una corona di 12 stelle disposte come le ore nel quadrante di un orologio. Tale numero, infatti, rappresenta tradizionalmente perfezione, completezza ed unità:

proprio come i dodici segni dello zodiaco rappresentano l’intero universo, le dodici stelle d’oro rappresentano tutti i popoli d’Europa, compresi quelli che non possono ancora partecipare alla costruzione dell’Europa nell’unità e nella pace.

Questo è ciò che si legge nel testo emanato dal Consiglio d’Europa l’8 dicembre 1955, quando i 14 Stati allora membri accettarono di adottare l’ormai nota bandiera di quella che sarebbe diventata l’Unione Europea.

Le proposte della bandiera europea

La scelta di tale bandiera fu frutto di una discussione che andava avanti dall’inizio degli anni 50 all’interno del Consiglio d’Europa, la principale organizzazione europea di difesa dei diritti umani, democrazia e stato di diritto, impegnato anche della promozione della cultura europea.

Nel 1950, infatti, il Consiglio d’Europa, nato l’anno prima, istituì un comitato che si occupasse della selezione di una bandiera europea. Le proposte furono molteplici, alcune incredibilmente lontane da quella che oggi ci sembra l’unica possibile bandiera.

Il Movimento Federalista europeo, per esempio, propose una bandiera con sfondo bianco ed una grande “E” verde che occupasse l’intero rettangolo del vessillo.

Un altro progetto ampiamente valutato fu quello del diplomatico spagnolo Salvador de Madariaga, che consisteva in una costellazione di stelle posizionate sullo sfondo blu in base alla posizione geografica delle capitali europee e con una stella più grande delle altre in corrispondenza di Strasburgo.

La scelta della bandiera dell’Unione Europea

Alla fine vinse il progetto del francese Arsène Heitz, bozzettista che lavorava presso l’Ufficio Postale del Consiglio d’Europa: tra le proposte – circa 20 – avanzate da quest’ultimo infatti vi era quella di una corona di 14 stelle su sfondo blu.

Le stelle vennero ridotte però a 12 perché si evitò di associarne il numero a quello degli stati membri: lo status del territorio della Saar, infatti, era ancora oggetto di discussione tra Francia e Germania.

Il 25 ottobre 1955 l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, riunita con lo scopo di dare ai cittadini europei un simbolo nel quale potessero identificarsi, scelse all’unanimità di proporre un emblema blu che avesse al centro un cerchio di 12 stelle.

Il Consiglio d’Europa, l’8 dicembre 1955, scelse il disegno in uso ancora oggi e cominciò a suggerire alle nuove istituzioni europee di adottare la stessa bandiera. Sarà però solo nell’aprile del 1983 che il Parlamento europeo proporrà l’utilizzo del vessillo come bandiera della futura Unione europea: il Consiglio europeo approverà la proposta nel giugno 1985.

Il regolamento della bandiera del’Unione Europea

Ma com’è regolamentato l’utilizzo della bandiera dell’UE nel nostro Paese?

Con un regolamento emanato ai sensi della legge n. 22 del 1998 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 maggio 2000, sono stati definiti tempi, modalità e spazi di esposizione da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici del vessillo ufficiale della Repubblica italiana e, secondo tale testo, tali regole vanno applicate anche alla bandiera della Ue: non ci sarebbe, infatti, a livello normativo, nessuna differenza formale tra il simbolo italiano e la bandiera dell’Unione europea.

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