Paolo dello Vicario Passaggi Festival

Nella giornata di mercoledì 21 giugno Paolo Dello Vicario ha presentato a Passaggi Festival il suo libro “AI Power. Non solo ChatGPT: lavoro, marketing e futuro” (Hoepli). Egli è uno dei quattro autori coinvolti nella pubblicazione di questo testo, che ha come argomento le intelligenze artificiali nel mondo delle imprese. L’incontro si è svolto alla Mediateca Montanari, dove l’autore ha conversato con Fiamma Goretti.

 

Il cambiamento portato dalle AI

In un periodo in cui le intelligenze artificiali sono costantemente messe in discussione, ritenute pericolose e spesso considerate più intelligenti dell’uomo, si sta sperimentando un momento di passaggio importante, spiega Dello Vicario. Le AI (ossia le intelligenze artificiali) sono capaci di muoversi in contesti ben delineati, imitano conversazioni anticipando le parole successive del dialogo, in modo da creare una sequenza logica sulla base delle conoscenze disponibili su internet. Queste intelligenze artificiali possiedono ormai le caratteristiche di chi definiamo “intelligente”. In particolare, ChatGPT ha fatto da “spartiacque”, in quanto è accessibile a tutti grazie alla sua interfaccia simile a quella della nota applicazione Whatsapp che riduce notevolmente le difficoltà d’uso della piattaforma.

 

Le principali potenzialità delle intelligenze artificiali

Le AI rendono possibili cose che normalmente gli esseri umani non sono in grado di fare. Paolo Dello Vicario ne elenca tre: per prima, la possibilità di analizzare enormi quantità di dati (altrimenti impossibili da analizzare per l’uomo), la seconda è la capacità di lavorare bene in situazioni giustamente definite ma scarsamente in ambito fisico (nel movimento), e per ultima la facoltà di prendere decisioni in meno di un millisecondo scegliendo contenuti personalizzati da mostrare in tempi rapidissimi. Per mettere in atto nel miglior modo possibile queste capacità soprattutto nel marketing sono necessari dati unici, specializzati, legati al territorio, che aiutino nella creazione di un modello volto a capire dove indirizzare il consumo.

 

Le AI in un ambito lavorativo futuro

Come ci spiega Paolo Dello Vicario, non è possibile  fare un’ipotesi sui nuovi lavori che si svilupperanno in futuro legati alle intelligenze artificiali. Concentrandosi sulla quotidianità, invece, si osserva come siano già molto richieste persone che sappiano lavorare con interfacce, che si sappiano interrogare sullo scopo di questi sistemi, che riescano ad indirizzarli verso un obiettivo e che sappiano leggere ciò che arriva dalla macchina filtrandone il responso. Le intelligenze artificiali possono già aiutare le imprese nelle attività di analisi del mercato, coprendo dati che solitamente un analista non riesce a trattare. Hanno forti capacità attuative e riescono sia a scrivere descrizioni per prodotti Amazon partendo da parole usate nelle recensioni, sia a costruire pubblicità sulla base di abitudini di consumo, modellando ciò che vediamo su interazioni precedenti e su interazioni di altri utenti.

 

Gli aspetti negativi riscontrati

Le intelligenze artificiali possono persino portare a discriminazioni, in quanto si basano su modelli che riproducono involontariamente tutti i bias tipici della nostra società, fondano le loro risposte su dati che in parte riflettono realtà e in parte vengono influenzati dal modo in cui la realtà è effettivamente costruita. In America è stato sperimentato dal sistema giudiziario il sistema COMPAS per misurare la tendenza di un soggetto a commettere nuovamente un crimine e le persone svantaggiate con questa macchina sono solitamente persone afro-americane di condizioni economiche basse. Per evitare questi problemi è bene analizzare in modo critico il responso, in quanto AI come ChatGPT non devono essere sostituiti ai motori di ricerca e trattati come tali. Un altro modo è quello di arricchire il modello con i propri dati, inserendo all’interno della domanda la risposta che dovremmo avere, così che l’AI riesca a contestualizzare l’informazione ed erogare una risposta adatta alla situazione.
Nonostante siano stati inseriti tutta una serie di filtri per evitare bias e un cattivo uso dell’intelligenza artificiale, non è impossibile che questi vengano raggirati.

 

Situazione italiana: vantaggi e potenzialità

L’Italia ha diversi vantaggi rispetto alle altre nazioni per quanto riguarda lo sviluppo di AI, tra cui quella di parlare una lingua diversa dal resto del mondo (un fatto spesso sottovalutato dice Paolo Dello Vicario), di aver messo in discussione questi sistemi sul piano etico e di riuscire a creare strumenti con modelli di interazione diversi che non hanno limiti presenti invece in AI estere. Queste intelligenze possono essere usate a fin di bene nella società: possono semplificare le interazioni e l’accesso alla propria documentazione, digitalizzare l’enorme patrimonio informativo all’interno di aziende rendendo le informazioni disponibili a chiunque. Esse possono inoltre prevenire rischi, analizzare mappe, essere usata nell’area trasporti, nella diagnosi di malattie e nella lotta al cambiamento climatico.

 

Con il suo intervento, Paolo Dello Vicario ha saputo analizzare i vari e complessi aspetti delle AI, partendo dall’innovazione portata da ChatGPT e concludendo con un messaggio di speranza: l’augurio è che queste intelligenze artificiali possano un giorno aiutarci a rendere la nostra società migliore.

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