Lele Sacchi a Passaggi Festival

L’ultimo incontro della serata del 28 giugno al Pincio ha visto protagonista il Dj Lele Sacchi che ha presentato il suo libro “Club Confidential“. A conversare con lui Matteo Bordone, conduttore di Rai Radio 2.

Il contrasto generazionale

Uno dei primi argomenti trattati sul palco di Fuori Passaggi è stato il contrasto generazionale da sempre legato a filo doppio con la musica. È emerso come quel contrasto generazionale che c’era ai tempi del rock’n’roll si sia perso. C’è qualche segno di contrasto con la trap ma -sostiene Lele Sacchi– fondamentalmente, si è perso perché di base si è ammorbidito il rapporto tra genitori e figli.

La musica e l’evoluzione digitale

Probabilmente la musica ha perso anche quella netta divisione generazionale perché il web costituisce un grande contenitore storico. Prima l’evolversi delle tecnologie tagliava inevitabilmente fuori determinati generi nel passaggio tra una generazione e l’altra.
Anche nel mestiere del Dj -sostiene Lele Sacchi– l’evoluzione digitale ha avuto un impatto non indifferente: negli anni 90 si suonava solo con i vinili e questo richiedeva un maggiore allenamento a casa. Si cresceva, inoltre, molto in pubblico.

I mestieri della notte

Nel suo libro Lele Sacchi dedica molto spazio ai mestieri della notte, parlando del mestiere di Dj Sacchi esordisce dicendo “Se non ci piacessero i party non faremmo questo mestiere!”. Si dedica successivamente al ruolo fondamentale dei buttafuori “io gli voglio bene”- dice il Dj– si tratta, infatti, di un mestiere proletario.

La politica e la disco music

Storicamente la dance viene considerata un mondo non politicizzato e frivolo – dice Lele Sacchi– in realtà non è così: la Disco music era una musica che di base era fatta da minoranze: donne, neri, gay, travestiti. Jhon Travolta, per esempio, nella Febbre del sabato sera è un sottoproletario che trova la sua uguaglianza sulla pista da ballo. La nascita della Disco music sancì una rivoluzione sociale devastante: in locali come lo Studio 54 ed il Paradise city, per esempio, si organizzavano serate gay nere. “Stiamo parlando di qualcosa che accadeva 44 anni fa” – afferma Lele Sacchi –“mentre gli AC/DC parlavano soltanto delle donne che si portavano a letto in queste canzoni si affrontavano temi attualissimi come la fluidità di genere e l’emancipazione sessuale. Questa è la club culture”.

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