Solidarietà per Liliana Segre

Liliana Segre (Premio Passaggi 2018) sul palco di Passaggi Festival con Bianca Berlinguer (Ph. Lucia Fabbri)

La notizia della decisione presa mercoledì scorso dalla prefettura di Milano di assegnare una scorta di due uomini alla Senatrice Liliana Segre, è stata accolta con sgomento dall’opinione pubblica e ha suscitato numerose manifestazioni di solidarietà da parte sia delle più alte cariche istituzionali sia della gente comune.

La Segre, divenuta poco meno di due anni fa Senatrice a vita per precisa volontà del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (il quale motivò la scelta sottolineando i suoi «altissimi meriti nel campo sociale»), riceve quotidianamente centinaia di messaggi a contenuto antisemita, insulti e minacce alla sua incolumità: è per questa ragione che si è reso necessario attuare misure concrete volte alla sua tutela.

Una vita spesa per la memoria e per la libertà

Orfana di una madre persa ancor prima di compiere un anno di vita, Liliana Segre, ebrea di famiglia laica, fu espulsa da scuola a causa delle leggi razziali nel 1938, quando aveva appena otto anni.

Offesa dall’indifferenza di compagni e insegnanti, dovette, qualche anno dopo, affrontare la deportazione e la perdita del padre Alberto che morì nell’aprile del 1944 ad Auschwitz.

Sopravvissuta all’esperienza concentrazionaria, una fra soli venticinque reduci dei 776 bambini e ragazzini italiani deportati, ha dedicato la sua vita a trasformare la ferita, terrifica e non rimarginabile, della Shoah in instancabile testimonianza a prevenzione del ricorso storico, della ricomparsa del baratro morale.

Liliana Segre, Premio Passaggi 2018

L’anno scorso la senatrice è intervenuta al festival Passaggi per ricevere il Premio Passaggi 2018, riconoscimento che ogni anno il comitato scientifico riserva a personalità meritorie per l’integrità personale e per il significato assunto dalla loro attività di promozione dei valori di umanità e giustizia sociale.

In quell’occasione Liliana Segre aveva conversato con Bianca Berlinguer sul suo passato di bambina discriminata e sul suo presente di donna impegnata nella conservazione della memoria calpestata dal tempo e nella costruzione di una società libera da chiusure e razzismi.

La solidarietà di Passaggi Festival a Liliana Segre

Giovanni Belfiori, direttore di Passaggi, appresa la notizia della decisione della prefettura di metterla sotto scorta, ha inviato alla Senatrice un messaggio di solidarietà, anche a nome del comitato scientifico e dello staff del festival: «Cara Liliana, mi permetto di scriverti per dirti che il nostro bene, il bene dell’Italia e dell’Europa intere, e anche il grande bene del piccolo gruppo di Passaggi Festival, saranno la vera barriera contro l’odio e soprattutto la stupidità di chi si sente “grande” minacciando te».

A queste parole è affidata l’affettuosa gratitudine che ci lega all’esempio di dignità che Liliana Segre ha sempre incarnato per il nostro Paese e alla lezione di coraggio che ha condiviso con il pubblico del nostro festival una notte di fine giugno di un anno fa.

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