Ha avuto luogo nella giornata di domenica 30 giugno l’ultimo incontro della rassegna Libri alla San Francesco.
La protagonista è stata una donna indomita ed estremamente rivoluzionaria, da sempre legata al Partito Comunista: Luciana Castellina.
Il suo libro si intitola “Amori Comunisti” e narra  tre storie di amori appassionati e coinvolgenti.
In queste relazioni l’amore e la politica sono indissolubilmente legati e anzi è proprio questa condivisa passione politica che arricchisce il rapporto, dimostrando quanti siano fallaci e ormai obsoleti gli stereotipi che pongono l’amore e la politica su carreggiate diverse e mai destinate a incontrarsi.

La politica è una storia d’amore

Gli amori di cui Luciana Castellina ci parla non sono i suoi amori, sono storie di persone che l’autrice ha conosciuto e incontrato e che l’hanno profondamente colpita.
Spesso sono storie difficili, in cui la passione si intreccia alla storia di un paese in un momento drammatico.
“Io sono una vetero comunista, sono ceto politico e ho sempre vissuto di politica. Sono stanca di sentire sempre degli errori e degli orrori del comunismo, che pure ci sono stati, quindi ho deciso di raccontarne gli amori”. Così l’autrice ci ha voluto spiegare la ragione per cui ha dato vita a questo suo libro, in un clima di iniziale meraviglia e stupore, non essendosi lei mai dedicata a storie di amore di alcun tipo.

Nâzım Hikmet e la forza della poesia

I protagonisti delle sue storie provengono sempre da paesi disgraziati, luoghi in cui è stato veramente difficile conciliare la propria vita sentimentale con un sincero impegno politico.
Il primo personaggio è quello di Nâzım Hikmet, poeta turco che ha speso più di venti anni della sua vita in carcere e che è stato spesso rimproverato per le sue molteplici storie passionali.
A queste critiche Nâzım ha risposto a modo suo, con una poesia, dimostrando come non si possa vivere senza amore e come addirittura si possano amare due donne contemporaneamente.

Un amore tutto greco

Le donne di cui Luciana Castellina ci racconta sono combattive e sono sempre al fianco degli uomini, contano e agiscono come vere e proprie protagoniste.
Non sono donne che come accade oggi assolvono una funzione di accompagnamento.
Le peripezie che i personaggi di questo libro si ritrovano ad affrontare sono inimmaginabili ed estreme.
Un esempio a questo proposito molto significativo è quello della storia d’amore tra due partigiani greci, Arghirò Polichronaki e Nikos Kokovlìs.
La loro è una storia fatta di ostinazione e determinazione che li ha poi portati al matrimonio e alla pubblicazione di un romanzo frutto di entrambi “Non potevamo fare altro”.
Dopo la morta del marito, Argirò ha descritto il loro matrimonio come un evento felice, una vita spesa in due piena di passione e di tutto quello che si potrebbe immaginare.

Impariamo da questi personaggi e dalle loro incredibili storie d’amore e ricordiamoci che per vivere una relazione felice e soddisfacente, come dice la stessa autrice “occorre che entrambi amino una terza cosa, che li faccia appassionare l’uno all’altro e in primo luogo a se stessi”.

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