Sabato 24 giugno, durante la quarta giornata di Passaggi Festival, la psicoterapeuta Stefania Andreoli ha presentato il suo nuovo libro Perfetti o felici. Diventare adulti in un’epoca di smarrimento (Rizzoli), conversando con la giornalista Valentina De Poli. L’incontro si è svolto al Pincio, nell’ambito della rassegna Fuori Passaggi Music&Social.

 

Una delle più importanti terapeute dell’adolescenza

Stefania Andreoli è psicologa e psicoterapeuta formata nella scuola di Psicoterapia Psicanalitica Il Ruolo Terapeutico di Milano, fondata da Sergio Erba. Stefania ha un master di secondo livello in Cura e Tutela dei Minori e un altro in Etnopsichiatria, Antropologia e Psicanalisi delle Migrazioni. Lavora da sempre con gli adolescenti, la famiglia e la scuola occupandosi di prevenzione, formazione, orientamento e clinica. Presidente di Associazione Alice ETS, è consulente tra gli altri per The Walt Disney&Co, Pixar, Mondadori, Fabbri, Giunti e De Agostini. È membro della commissione IAP dove si occupa dell’immagine della donna in pubblicità e di tutela dei minori. Scrive per il Corriere della Sera, 7 e la27ora. Stefania Andreoli è considerata una delle più importanti terapeute dell’adolescenza, i suoi interventi sono ospitati in numerosi convegni e dalle maggiori testate giornalistiche, radio e tv nazionali. Sua è la progettazione di “RispettaMI”, che ha aperto ad una interlocuzione con il Ministero dell’Interno in materia di politiche di contrasto alla violenza di genere.

 

Perfetti o felici, voce ai giovani adulti

In un’epoca di trasformazione sociale, senza punti di riferimento, l’autrice prende in prestito le parole dei suoi pazienti, tratteggia bozzetti ricavati dalle mail e dalle lettere che riceve, dalle storie cliniche che ha modo di osservare, offrendosi come megafono della voce dei giovani adulti per ragionare sulle questioni che portano oggi a interrogarsi sul proprio sé e sulla direzione verso la felicità. La famiglia, il lavoro, il futuro, l’amore, gli amici e la ricerca della propria identità: i giovani svelano la crisi esistenziale, il viaggio nel girone infernale della giovane età adulta in cui, per capire chi sono e chi vorranno essere, devono vincere il braccio di ferro delle aspettative della società. In questo percorso verso il compimento del vero sé, il giovane adulto ha la consapevolezza che la bilancia della sua vita penderà sempre verso la felicità, a discapito della ricerca affannosa della perfezione. A differenza delle generazioni precedenti, non è disposto ad abdicare alla qualità della vita, all’autenticità, in nome dell’eccellenza dei risultati.

 

Un libro per tutti

Stefania Andreoli affronta l’analisi del segmento di popolazione che va dai venti ai trent’anni, mescolando aneddoti con teorie e principi psicologici: ne deriva una trattazione profonda, una prospettiva sulla società contemporanea in tutta la sua complessità, in cui il giovane adulto, seppur immerso in un clima di incertezza, emerge come portatore di modelli rivoluzionari, capaci di aiutare tutte le generazioni a fare un passo in avanti verso la felicità. Le parole dell’autrice costringono il lettore a fermarsi un attimo, a esplorare i suoi spazi interiori e cercare di fare ordine tra le emozioni. Perfetti o felici è un libro per tutti: per chi può rispecchiarsi e ritrovarsi tra le righe delle storie raccontate, per gli addetti al mestiere interessati a indagare il fenomeno della crisi dei giovani adulti, ma anche per i più adulti che vogliono capire da dove derivi il divario intragenerazionale, con spunti di riflessione e ragionamenti non semplicistici, e la piena fiducia della Andreoli nelle potenzialità dei giovani – in divenire – adulti.

 

Che cosa porta l’autrice all’incontro con l’altro?

L’Andreoli ha ribadito più volte di essere portata a mettersi in relazione con le persone, in quanto non la spaventa la peggiore storia che le possano raccontare, perché prima ha vissuto la sua di storia. Il rimando è alla citazione latina “Primum vivere, deinde philosophari.” Stefania ama la sua professione, poiché le sembra di vivere continuamente al cinema o a teatro, avendo modo di conoscere tante persone. Si sente arricchita nell’animo.

Quello che a me hanno insegnato i giovani adulti, io da sola non l’avrei mai pensato.”

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