Saviano Passaggi Festival

Nella giornata di mercoledì 22 giugno il palco di Passaggi Festival ha avuto l’onore e il piacere di ospitare lo scrittore e giornalista Roberto Saviano, da sempre In lotta contro la criminalità organizzata. Con lui sul palco Marino Sinibaldi, presidente del Centro per il Libro e la Lettura, in un’ intrigante conversazione sul suo nuovo libro Solo è il coraggio. Giovanni Falcone, il romanzo, edito da Bompiani.

Il coraggio di essere soli

Il romanzo di Saviano, scritto in anni a noi vicinissimi, contiene la consapevolezza di una storia collettiva. Si tratta di una vicenda incredibile, o meglio, non credibile che riporta alla memoria l’importanza di quanto avvenuto. Saviano narra di persone che al mattino si svegliano consapevoli che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo. Uomini coraggiosi, che hanno combattuto per ciò in cui credevano, senza mai allontanare il proprio destino. Uomini che non conoscono la paura, carichi del coraggio per difendere ciò che gli pompava nel cuore l’energia per andare avanti: la giustizia. “C’è il coraggio e anche la paura ed entrambe sono scelte” dice Saviano. Il coraggio “è saper discernere il bene al di là delle conseguenze. Scegliere la codardia più farti sentire protetto, ma stai tradendo il senso stesso della tua vita“. Giovanni Falcone a tal proposito diceva che era importante saper convivere con la propria paura senza fasi condizionare da questa, saper fare di questo stato emotivo il proprio alleato ricavandone qualcosa di sano. È lì che è necessario essere coscienti e mettere insieme tutte le forze di cui disponiamo. L’aspetto negativo dell’essere coraggiosi è che spesso lascia dietro di sé una scia di solitudine.

Il potere dell’oratoria

Esattamente come la criminalità trova il suo punto di forza nell’organizzazione, il modo corretto per combatterla è organizzare e studiare il diritto. La strategia su cui fanno gioco le mafie è non far mai percepire l’unità di gruppo, portando a guardare l’atto criminale come a sé stante. Saviano gioca un ruolo fondamentale in questo: si fa portavoce della mafia, ne narra ad alta voce le atrocità. Non si nasconde, non si rinchiude in un luogo blindato ma anzi, si mostra e parla. La voce è una delle nostre più grandi armi, dobbiamo avere il coraggio di farne il corretto utilizzo.

La mafia che si aggiorna

Entrare a far parte di un’organizzazione mafiosa prima del 1980 era difficilissimo. C’era un codice di comportamento che permetteva o meno di ottenere un posto all’interno di cosa nostra. Erano regole molto rigide e restrittive che miravano a formare uomini che capissero l’importanza del non aprire mai la bocca, neanche in vent’anni di carcere o sotto tortura. Questi criteri indispensabili per essere arruolati: la fedeltà alla famiglia e alla moglie, non avere parenti nelle forze dell’ordine, non andare a prostitute giocare o d’azzardo né tantomeno essere omosessuale. Tra le tante regole e condizioni dettate da cosa nostra vi era il fatto che non ci si poteva presentare direttamente a un uomo d’onore. La presentazione poteva avvenire solo attraverso un terzo uomo d’onore conosciuto da entrambi. Con il tempo la mafia si è espansa, si è aggiornata ed ha dirottato verso nuovi mercati. Fu la prima a capire che l’eroina avrebbe spopolato e di conseguenza non esitò a investirci. Subito dopo scoppiò negli Stati Uniti come un’epidemia, interamente fornita e gestita da cosa nostra. i mafiosi ebbero l’intelligenza di capire che l’eroina era la droga del dolore, l’antidolorifico per eccellenza.

La sensazione è la stessa dell’orgasmo per quindici minuti, ti sospende dal dolore e ti immette nell’inferno                            Roberto Saviano

Giovanni Falcone

Un libro toccante e struggente che racconta la vita e la morte di uno degli uomini più coraggiosi che ci siano mai stati. Giovanni Falcone è stato sicuramente uno degli uomini più veri e leali della nostra storia, ma è stato anche un ingenuo. Ingenua la speranza senza fine che lui nutriva: “Un giorno vivremo liberi, estingueremo il fenomeno mafioso”. Si è concluso così l’intervento di Roberto Saviano a Passaggi Festival, con un Pincio gremito ed attento. Ci si augura che le parole di Saviano possano far breccia nei muri che ci separano. Giovanni Falcone è stato un uomo ingenuo ma la vera speranza è quella che la sua ingenuità faccia parte di tutti noi. Pretendiamo di poter vivere senza mafia un giorno, pretendiamo l’amore al posto delle bombe al tritolo.

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