Domenica 29 giugno, l’ultima giornata di Passaggi Festival 2025, Vanna Vinci ha presentato il suo nuovo lavoro, Viaggio Notturno – Vol. 4 (Sergio Bonelli Editore, 2025), chiudendo la rassegna “Passaggi fra le Nuvole”, nella sede del Giardino Radicioni di Fano.
La fumettista e autrice ha conversato con la critica di fumetti Virginia Tonfoni, per poi ricoprire il ruolo di presidente della giuria del concorso “Una Lettura fra le Nuvole”, premiando il miglior lavoro di quest’anno e riconoscendo due menzioni.
La chiusura di un ciclo editoriale
Con quest’opera, Vanna Vinci ha voluto riprendere per l’ultima volta la materia su cui aveva lavorato all’inizio della sua carriera: le storie di vampiri, il gotico ed il fantastico.
Ma questa volta in modo differente.
Per esempio, a differenza di Una casa a Venezia, che definisce una “storia strana” per l’epoca (gli anni 2000) in quanto “quotidiana” e pressoché priva di azione, in Viaggio Notturno i protagonisti si muovono, agiscono. Negli anni precedenti ha invece lavorato sulle biografie, scrivendo emozionanti racconti della vita di donne come Maria Callas e Frida Kahlo.
Una relazione di dominio e interessi
Jana, una giovane donna trasferitasi a Bologna, in una misteriosa casa ereditata. Lupo, più grande di lei, un dandy di città che, pur non essendo mai chiamato come tale nella storia, è un vampiro, ma in Ray-Ban e giacca di pelle, uscito finalmente dalla sfera del folklore. Viaggio Notturno è una storia di vampirismo che però non ha nulla a che vedere con denti e pipistrelli, ma viene declinato in un senso di assoggettamento sessuale. È la storia di un rapporto tossico tra i due protagonisti e della dinamica di potere, squilibrata e ossessiva, che si va a formare tra i due.
Dal primo al quarto volume (La casa, La bambina, I sotterranei, Jana) vediamo infatti la trasformazione di Jana: dimagrisce e cambia aspetto, contravvenendo alle regole del fumetto, si disinteressa delle sue responsabilità lavorative. Perde se stessa perché troppo concentrata sulla presenza, e assenza, di Lupo, il quale possiede delle informazioni che trascinano la sua curiosità.
A sua volta, Lupo vuole qualcosa che Jana ha, senza che la ragazza ne sia consapevole. Desidera, e necessita, la sua vitalità.
Parlando di perfezione, deterioramento e invecchiamento, Vanna Vinci e Virginia Tonfoni hanno esplorato numerose tematiche di attualità, come la volontà di mantenere il proprio aspetto fisico sempre uguale, gli anni 80, le super modelle e il Botox, passando per Dorian Gray e l’essere cangiante del corpo.
“Vampirizzare, un verbo che oggi deriva proprio da questo: togliere la linfa e la vitalità.”
I livelli del racconto
La storia si struttura su diversi livelli, interni ed esterni, tutti con una funzione accentratrice rispetto a Jana. La casa, che fagocita la protagonista con la sua aurea inquietante, come se la precedente proprietaria non se ne fosse mai andata. L’interiorità dei pensieri della ragazza, che delineano il suo cambiamento psicologico. La città, divisa tra città di sopra e città di sotto, tra i canali e le cantine di Bologna.
Infine, tutto ciò con cui Jana si trova a contatto, casualmente o meno: Lupo, la storia della popolazione mitologica dei Neuri, la vicina di casa Amara, i ritratti, lo specchio…
Viaggio Notturno è una storia ambientata in luoghi che fanno realmente parte del vissuto di Vanna Vinci a Bologna e in cui, in particolare nel quarto volume, si mescolano elementi ripresi dal saggio di Vito Teti sulla figura del vampiro e sulla malinconia, la ricostruzione della figura di Lord Byron fatta da Polidori e molti altri riferimenti culturali, elencati nella postfazione di ogni volume.
Il premio “Passaggi fra le Nuvole” e le due menzioni assegnate da Vanna Vinci
Passaggi Festival da ormai quattro anni organizza, assieme al Corriere della Sera, il premio “Passaggi fra le Nuvole”, assegnato al vincitore dell’omonimo concorso sostenuto da Renco.
Ogni anno decine di lavori, dopo una preselezione di Giovanni di Bari, il curatore della rassegna, e Alessio Trabacchini, critico di fumetti, vengono sottoposti alla giuria, composta da Marco Del Corona, per la Lettura del Corriere della Sera, Giovanni Gasparini, Presidente Renco, e, quest’anno, Vanna Vinci, la Presidente della giuria.
La pergamena per il miglior lavoro, in cui sia la parte grafica che quella narrativa sono state perfettamente mantenute in equilibrio, è andata a Christina Olindo, vincitrice del concorso e del premio, con una graphic novel sulla lotta per i diritti degli omosessuali.
A seguire, Susanna Frascati ha ricevuto la menzione per il miglior contributo di innovazione artistica, per i suoi segni grafici leggeri ma decisi.
La menzione per il miglior soggetto e sviluppo narrativo è andata a Ivano Talamo, con il suo approfondimento sul tema dell’altro.
I lavori saranno in mostra alla Mediateca Montanari Memo di Fano fino al 12 luglio 2025.
