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Waves
di Vincenzo Bagnoli, Industria & Letteratura

Dalla presentazione di Luca Frazzi («Rumore»):
«un intreccio parole/musica che è tutto meno che revival. È la forma più intelligente per celebrare una fase della mia e della nostra vita… Waves non celebra quel decennio, fa di più: lo racconta con parole vivide e suoni essenziali, gli unici possibili per non cadere nei clichés… Gli anni Ottanta in una Polaroid da osservare un millimetro alla volta, perché certe emozioni si provano solo così»

Dalla postfazione di Marco Berisso:
«Il paesaggio che ci si troverà di fronte leggendo Waves è quello familiare ai lettori di Bagnoli: una zona mediana tra la macchina fotografica e il diario del viaggiatore, a patto di intendere questi viaggi e queste immagini come collocate tanto nello spazio quanto nel tempo… Scandite dalle ore, dallo svolgersi del giorno e della notte, dallo scorrere delle stagioni e del loro progressivo manifestarsi, così ossessivo da portare addirittura a una torsione narrativa che caratterizza soprattutto i testi della sezione finale… ecco allora confluire nei suoi versi le vicende persino aneddotiche dell’io e i grandi movimenti della storia collettiva, i frammenti di cronaca e il recupero della memoria individuale… versi che si collocano in una topografia riconoscibile molte volte quasi al millimetro… (quella Bologna in cui le intersezioni tra politica, cultura e musica nate alla fine degli anni Settanta – quando Freak Antoni partecipava al seminario su Alice di Gianni Celati – sono rimaste ancora ben vive, per quanto sotterranee e mutate, per una buona fetta del decennio successivo), …o che può anche allargarsi a una dimensione cosmologica, intessuta da un fitto reticolo di recuperi intertestuali che interessano tanto la letteratura colta quanto la cultura di massa e, soprattutto, la musica pop, in particolare (ma non solo) quella della fine degli anni Settanta e degli interi anni Ottanta del Novecento… Un’autobiografia principalmente intellettuale ed emotiva, fatta di riflessioni e di stati d’animo… un raccoglitore in cui Bagnoli ha ordinato, tramite le poesie e la musica, l’album dei «ricordi» che ci appartengono, per permettere loro finalmente di andarsene e liberarci della loro presenza, formativa, affascinante, persino tenera, ma che tante volte ha legato il nostro presente e con cui forse dobbiamo finalmente fare i conti».



23/06/2022 – Orario: 21:00 - 22:00 – Luogo: <strong>Fano</strong> – ex Chiesa di San Francesco

VINCENZO BAGNOLI, “Waves” (Industria & Letteratura)
ANTONIO RICCARDI, “Ex voto. Tre sogni e un ruggito” (Amos Edizioni)
Gli Autori conversano con FABRIZIO LOMBARDO (Poeta, Redattore rivista VersoDove)


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