Osho-Federico Palmaroli, Passaggi Festival 2023

Osho, alias di Federico Palmaroli, è un autore romano noto per le sue vignette satiriche pubblicate sulle principali piattaforme social come Twitter (620.000 followers) e Facebook (oltre un milione di likes). Palmaroli collabora inoltre con numerose testate giornalistiche e con alcuni programmi tv come “Porta a porta” condotto da Bruno Vespa. A Passaggi Festival presenta il suo ultimo libro “Come dice coso. Un anno di satira” (Rizzoli). A dialogare con l’autore c’è Alessandra Longo, analista politica, e giornalista presso La Repubblica.

 

La questione dell’orientamento politico

Alessandra Longo chiede subito a Palmaroli verso quale fazione politica si identifica di più. “All’inizio della mia carriera tutti pensavano che fossi di sinistra, poi quando non mi sono esplicitamente identificato con i loro valori e ho criticato esponenti politici anche di sinistra allora ero automaticamente di destra. Il mio pensiero politico è più articolato, non mi riconosco in nessuna di queste due grandi fazioni. Non amo sposare dogmi, né religiosi né politici. Nel corso della mia carriera ho avuto modo di conoscere la Meloni ma quando ci vediamo parliamo del più e del meno, come con un’amica, e soprattutto mai di politica”.

 

Le reazioni dei seguaci

In merito proprio a questo rapporto, quasi conviviale, che l’autore condivide con l’attuale presidente del consiglio, la Longo non manca di sottolineare alcune reazioni particolarmente piccate dei seguaci di Palmaroli, i quali commentano questo rapporto definendo lo stesso autore come un “umorista di regime”. A sua volta, continua la giornalista, la replica di Osho con una frase secca e stranamente volgare, che esula dal comportamento pacato dell’autore. Palmaroli non si fa pregare: “Io non capisco le persone che si lamentano di ogni cosa, io se non mi piace qualcosa prendo e vado avanti. Non andrei mai sotto il profilo di un comico ma anzi sotto il profilo di una qualsiasi persona ad insultarlo. Io non concepisco l’insulto gratuito”.

 

I modelli di satira

La Longo porta all’attenzione del pubblico la cifra satirica di Osho: mai volgare, non una parola di disprezzo, nemmeno velata. Palmaroli risponde al commento dichiarando che ognuno ha un proprio stile di satira, chi più smodato, chi più contenuto, ciò non significa, però, essere meno pungenti. Questo modo di esprimersi fa parte del carattere dell’umorista, il quale anche durante l’intervista non si scompone mai, e non di una scelta commerciale pensata. Non dovrebbe esistere un modo di far satira, secondo Osho, così come non dovrebbero nemmeno passare per la mente questioni di censure e di paletti, al contempo sono necessari però fondamentali requisiti: rispetto per gli altri, autocritica e saper ridere di sé stessi.

 

Berlusconi, Meloni e… Di Maio

Qual è stato un personaggio sul quale far satira raccoglie un grande consenso tra il pubblico?” domanda Alessandra Longo. Osho replica sostenendo che, senza dubbio, Berlusconi sia stato un patrimonio inesauribile di satira e comicità. Il suo successore nella satira sul centro destra potrebbe invece essere Salvini. “Occorre un soggetto poco costante nelle affermazioni in politica e che si espone molto, meglio se un personaggio controverso”. “In generale”, continua scherzando Palmaroli, “la coerenza non è il fattore caratterizzante la politica”. La chiave umoristica di Osho è quella di portare dei personaggi famosi, illustri, specialmente del mondo politico, in contesti quotidiani. Tuttavia la vera mancanza per la satira è stato Luigi Di Maio: “Quando è uscito dalla politica il 90% del mio materiale satirico si è polverizzato”. “Ti mancherà, quindi?” chiede la LongoMoltissimo ma comunque tornerà, prima o poi” conclude l’autore.

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