morto luis sepulveda coronavirus

È morto in Spagna per coronavirus il noto scrittore cileno Luis Sepulveda. Era ricoverato da fine febbraio in ospedale a Oviedo, dopo aver contratto l’infezione probabilmente durante un festival letterario in Portogallo. Aveva 70 anni.

Sepulveda aveva accusato i primi sintomi della polmonite a fine febbraio. Dopo la positività al Covid-19, lo scrittore era stato trasferito da Gijon, nelle Asturie, dove viveva dal 1996, all’ospedale di Oviedo. Anche la moglie Carmen Yanes, poetessa cilena e grande amore della sua vita, era stata ricoverata, e a metà marzo aveva smentito che suo marito fosse in coma. Negli ultimi giorni, però, le condizioni dello scrittore si sono aggravate, fino alla morte.

Scrittore, giornalista, sceneggiatore, regista e attivista cileno, Sepulveda lascia il Cile al termine di un’intensa stagione di attività politica, conclusasi con la sua incarcerazione da parte del regime del generale Augusto Pinochet.

Morto Luis Sepulveda, autore del Vecchio che leggeva romanzi d’amore

Autore di oltre 20 romanzi, libri di viaggio, saggi e sceneggiature, Sepulveda ha conquistato la scena letteraria con il suo primo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, apparso per la prima volta in Spagna nel 1989, quando vinse il Premio Tigre Juan, e in Italia nel 1993. Amatissimo dal suo pubblico, ha pubblicato da allora numerosi altri romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra i quali spicca Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, diventato un film d’animazione per la regia Enzo D’Alò.
Nel 2009 ha vinto il Premio Primavera de Novela con L’ombra di quel che eravamo.

Luis Sepulveda a marzo era atteso in Italia per parlare di ‘Coraggio’ al festival dei piccoli e medi editori ‘Più libri più liberi’ (diretto da Marino Sinibaldi), cancellato per la pandemia.

Lo scorso ottobre aveva compiuto 70 anni festeggiati a Milano in un evento organizzato dalla sua casa editrice italiana, Guanda. Innamorato dell’Italia, dove le sue opere hanno superato complessivamente gli otto milioni di copie e dove lettori e fan lo hanno sempre ricambiato con incontri affollatissimi da un pubblico di ogni età, vincitore del Premio Hemingway per la Letteratura, del Premio Chiara alla carriera e insignito di una Laurea Honoris Causa in Lettere dall’Università di Urbino, Sepulveda era nato a Ovalle, in Cile, il 4 ottobre del 1949.

Perseguitato dal dittatore Pinochet

Cresciuto in un quartiere proletario di Santiago del Cile a 13 anni sognava di diventare un calciatore ma l’incontro con Gloria, “la ragazza più bella del mondo” lo fece andare in un’altra direzione, verso la poesia che era la cosa che lei amava di più.

Durante la presidenza di Salvador Allende si era iscritto al Partito Socialista ed era entrato a
far parte della guardia personale del Presidente cileno. Arrestato nel 1973 dopo il colpo di stato con cui si era instaurata la dittatura di Pinochet, era stato liberato sette mesi dopo per le pressioni di Amnesty International, ma un nuovo arresto lo aveva condannato all’esilio.

Nel 1979 in Nicaragua si era unito alle Brigate Internazionali Simon Bolivar. In Europa si era stabilito dopo la fine della rivoluzione, prima ad Amburgo e poi in Francia. “Sono un apolide. Ero ad Amburgo nel 1986 quando mi hanno rubato la cittadinanza” aveva raccontato nel 2017. Tra il 1982 e il 1987 è stato membro dell’equipaggio su una nave di Greenpeace.

Il suo ultimo romanzo pubblicato in Italia è ‘La fine della storia’ e l’ultima favola ‘Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa’.

CONDIVIDI!