nato in iran

Nato in Iran
di Majid Bita, Canicola edizioni

Una storia autobiografica e familiare che ci proietta a Teheran e si fa storia collettiva. Le angosce di un bambino, il fantasma di una guerra mai conclusa per davvero, le convinzioni e la ribellione di una generazione di uomini e donne che vogliono la libertà.

Nato in Iran è il nuovo titolo in uscita per Canicola “I Quindici”, la collana di libri dedicata a tematiche di apertura e storie di realtà sulla società contemporanea.

Nato in Iran è una graphic novel sorprendente per il tono del racconto che alterna autobiografia e una surrealtà poetica per dipanare quella rapida trasformazione dell’Iran dopo la rivoluzione Khomeinista del 1979, la rivoluzione contro lo Scià vissuta dalla famiglia dell’autore e da tutta la società iraniana, e raccontare inoltre la guerra Iran-Iraq che ha segnato il giovane Majid, e la sua generazione costretta a vivere le conseguenze di una rivoluzione considerata oggi dalla maggior parte del popolo iraniano come rovinosa.

“Ricordo le immagini del viso rabbioso di Khomeini sotto il quale campeggiava la scritta: “Tutta la mia speranza siete voi, studenti delle elementari!”. Ma le cose non sono andate nel modo in cui lui avrebbe voluto. Vedevamo speranza in tutto ciò che Khomeini proibiva, siamo diventati lettori leggendo libri banditi e cinefili attraverso i film censurati. La maggior parte delle nostre occupazioni erano illegali. A scuola non raccontavamo mai quello che facevamo a casa. Ma la realtà domestica era uno spazio distante dalla scuola, lì il regime aveva meno possibilità di controllo.”
Majid Bita dalla postfazione del libro

Majid Bita racconta la sua vita in Iran fra il 1992 e il 2014, nel mezzo a contraddizioni, litigi politici e famigliari, censura, speranza e delusione derivata dal fallimento dei movimenti sociali e di disobbedienza civile che lo ha portato a lasciare l’Iran per vivere in Italia, paese che ha amato fin da piccolo per la sua ricchezza culturale e artistica.

L’autore ripercorre i momenti salienti del suo passato, donando al lettore un assaggio di cosa può significare nascere e crescere in un contesto culturale oppressivo come quello iraniano. Un contesto nel quale anche l’acquisto del poster di un calciatore diventa una finestra sul mondo da proteggere ad ogni costo. In questo spaccato autobiografico delle conseguenze che le rivoluzioni khomeiniste hanno portato in Iran e della resistenza che le giovani generazioni hanno opposto, i disegni mescolano la sintesi grafica di Marjane Satrapi e Joe Sacco, assieme ai simbolismi di David B. ottenendo un risultato crudo di forte impatto emotivo.
Majid Bita ci dona un’autobiografia che sembra mescolare Natalia Ginzburg e Bruno Schulz rendendo la confusione e l’angoscia dei suoi ricordi d’infanzia e di vita adulta con disegni e inserti grafici che restituiscono una cultura diversa dalla nostra ma anche tangibile e vicinissima a noi.

Il libro è una proposta di lettura inedita dell’Iran, priva di quegli stereotipi sulle questioni legate alla società iraniana perché da almeno cento anni è una società che malgrado le sconfitte cerca di ottenere la libertà e la democrazia negata dai regimi che la hanno governata.


Rassegna Stampa e Blog

Nato in Iran, da Lo Spazio Bianco

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