Per la rassegna di graphic novel Passaggi fra le Nuvole Stefano Ricci presenta il suo nuovo fumetto “Bidibartleby”, edito da Sigaretten. A conversare con lui al Pincio c’è Alessio Trabacchini, critico di fumetti.

Bartleby, un racconto semplice ma profondo

Stefano Ricci è uno degli autori fondamentali per l’evoluzione del fumetto. Attraverso l’importazione degli autori esteri del fumetto e di alcune riviste di fumetti internazionali, ha contribuito notevolmente a cambiare il fumetto, rivoluzionando in particolare il modo di leggere i fumetti. Bartleby è un racconto breve e semplice, basato sui disegni, ma che al suo interno nasconde qualcosa al tempo stesso di superficiale e profondo. Ma la storia deriva soprattutto dall’invenzione di una nuova lingua, immaginata e creata dopo una serie di contatti con il direttore della casa editrice.

Una storia con solo personaggi maschili e animali

Bartleby è un bambino, ma ben presto si trasforma in un personaggio misterioso che inizia a dire più spesso di no, provocando non pochi problemi. Bartleby diventa una persona con un corpo rivoluzionario, mette i frammenti in ingranaggi e li fa implodere. L’altra persona protagonista della storia è il suo maestro. Tutti gli altri personaggi vengono definiti come animali. Anche le querce secolari sono disegnate come animali magnifici antichi. Non è presente nessuna figura femminile. La scena si svolge in un ambiente di New York, all’interno di uno studio di un avvocato che assume Bartleby.

Una nuova lingua per far conoscere un nuovo fumetto

Il fumetto diventa un punto chiave per la scrittura e per la musica. Stefano ha iniziato a scrivere i fumetti dopo che ha avuto il primo incontro con il direttore della casa editrice Sigaretten. Da lì in poi inizia a lavorare a distanza all’inizio. Dalla loro collaborazione escono 12 libri. Tra i loro prodotti ci sono anche i lavori di esordienti e le opere dei grandi autori internazionali. L’obiettivo di Sigaretten è leggere e far conoscere qualcosa di nuovo e di moderno, che altrimenti non arriverebbe mai in Italia. E proprio per raggiungere questo scopo, viene creata una nuova lingua a 360 gradi, che non si appoggia a nulla di esistente. Ma in realtà tutto il lavoro è alla ricerca di una lingua.

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