Giorgia_Soleri_Passaggi_Festival

Ospite della seconda giornata di Passaggi Festival, al Pincio, per la rassegna Fuori Passaggi Music & Social è Giorgia Soleri, autrice del libro “La signorina Nessuno” (Vallardi), una raccolta di poesie alla scoperta di sé e dei suoi legami. Ad accompagnare la presentazione del libro c’è Franca Mancinelli, poetessa.

Una Copertina che spiega un Percorso di liberazione

Giorgia ha volutamente diviso le sue poesie in sei sezioni, ognuna delle quali è accomunata da una tematica a lei cara e, conseguentemente, da un percorso della sua vita. In ciascuna sezione è presente anche un’illustrazione. La copertina del libro evidenzia la sua trasformazione. Si intravede l’abbraccio con il buio, con ciò che non conosce, e la sofferenza, identificata con questo buio, svanisce e lascia spazio a una gigantesca costellazione, rappresentante la luce. Così l’autrice è riuscita a superare molti argomenti dolorosi che hanno segnato la sua vita.

La Dipendenza Affettiva e la Perdita, due trappole da evitare

La dipendenza è la protagonista della prima sezione. Costituisce un tema assai forte, in quanto Giorgia soffre di dipendenza affettiva fino alla stesura del libro. La passione per la poesia è sorta durante l’adolescenza e da lì si è sempre più distaccata dal senso di dipendenza. La signorina Nessuno deriva dalla sua relazione segreta della quale non ha mai voluto parlare al pubblico. Un momento determinante è stata la presa di consapevolezza dei suoi comportamenti e delle sue dinamiche relazionali. Collegata alla dipendenza affettiva è la perdita, il tema della seconda sezione. A partire dal fatto che spesso affermiamo che una persona per ciascuno di noi equivale a tutto, la perdita totale di questa persona ci fa stare così male che non riusciamo più a rialzarci dal baratro. Proprio per questo Giorgia invita le donne a non cadere nella trappola dell’amore dipendente, perché in questi casi è il principe azzurro ad assumersi tutte le responsabilità. Questo è pericoloso, poiché è terribile restare spettatrici della vita. Si perdono anche le linee delle mani. C’è la perdita effettiva di tutto. Si parla di assenza presente, talvolta invadente.

L’Ansia ci mette in testa brutti pensieri

L’ansia, invece, è la protagonista del terzo capitolo del libro; e proprio con l’ansia Giorgia ha a che fare, soprattutto nel periodo in cui si trova a fare la modella e in cui deve posare per necessità, al fine di comprarsi una macchina fotografica. Riceve a 18 anni numerose richieste di posare per le fotografie. Tuttavia capisce che la fotografia non è altro che una modalità di espressione di sé attraverso il corpo, diventando di conseguenza anche una modalità di esibizione e di svilimento dello stesso corpo che finisce così per non valere più nulla. L’autrice arriva desiderare di staccarsi definitivamente dal proprio corpo e fuggire per sempre.

L’Importanza del Corpo come Punto di Svolta per la sua Carriera

Ma proprio il corpo diventa il punto di svolta della raccolta di poesie. Il quarto capitolo, dedicato al corpo e alla carne, si colloca come un ponte tra l’abisso e l’evoluzione. Il libro nasce quando Giorgia decide di riappropriarsi del suo corpo. Dopo un lungo momento nel quale sembrava voler allontanare da sé il corpo, le malattie croniche e i difetti, in seguito alla diagnosi della sua malattia, la vulvodinia, si rende conto dell’importanza del corpo, poiché ognuno di noi non è nessuno senza il proprio corpo, descritto come il nostro contenitore. Il suo corpo è sempre devastato dal dolore, ma se prima non riusciva a trovare soluzioni o vie di uscita, adesso sa di averle assolutamente trovate. Per lei vivere i rapporti per gli altri è come uno stupro, non bisogna mai mettere la crema anestetica prima dei rapporti, in grado di azzerare i dolori e i piaceri. A prescindere dai problemi generati dalla vulvodinia, i rapporti si devono vivere pienamente, non si devono subire.

La Scrittura come Necessità per l’Evoluzione e la Trasformazione

L’evoluzione e la trasformazione sono al centro della quinta sezione de “La Signorina Nessuno”. La scrittura e il rapporto con la parola permettono a Giorgia di trasformarsi. Si parla anche della sua metamorfosi, dal momento che le persone, purtroppo, vedono solo un’immagine del corpo, quella durante il lavoro. Si considera figlia del digitale e secondo lei le parole nascono sul telefono, mentre vengono troppo giudicate le parole scritte sulla carta. Ma a prescindere da questo, la scrittura diventa una necessità per lei.

L’Amore fa la Differenza nei Legami

I legami costituiscono non solo la sesta e ultima sezione del libro, ma anche il fil rouge che unisce tutto il percorso dell’autrice. Non si devono considerare legami solo quelli di coppia, ma anche quelli di dipendenza, depressione, quelli con se stessi e quelli con gli altri.

“I legami si possono finalmente definire sani se è presente l’amore, che fa la differenza; in assenza di amore nei legami c’è solo la dipendenza”.

Si rivela necessario il bisogno di parlare per poter essere a conoscenza di tutto. Ci si deve riconoscere nella malattia se questa prima è stata negata. Nel momento in cui viene negata la possibilità di venire a conoscenza delle proprie problematiche si accendono le discussioni. Non sempre è importante fare qualcosa di concreto per aiutare, a volte basta semplicemente la presenza. Anche grazie ai social Giorgia ha preso consapevolezza delle cose che non vanno e si è evoluta e trasformata fino a diventare la donna che è adesso.

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