passeggiata-storia-tassi

di Massimiliano Tassi

 

Le giornate “ai tempi del Coronavirus“, non sono una ristampa di pagine storiche ormai archiviate, ma sono una battitura in tempo reale, pagine condivise che ogni giorno ognuno di noi sta scrivendo di fronte a questa novità.
Ogni giorno il mio rituale è sempre lo stesso, preparo il cagnolino, per le uscite programmate nel parco vicino a casa. Poi metto la mascherina, i guanti ed esco. Per lui non sta cambiando nulla, è sempre allegro, scodinzola, abbaia, gioca e mi fa sempre le sue smorfie buffe, lui non sa cos’è il Covid-19. Mentre esco, cerco di seguire lo stesso percorso,ci hanno detto che il virus rimane anche sulle superfici per molto tempo, quindi seguo un tratto di strada che faccio solo io (spero). Guardo in alto e osservo il cielo, ascolto gli uccelli che cantano, che volano da un albero all’altro, loro non sanno cos’è il Covid-19.

Mentre mi avvicino all’ingresso del parco, il mio cane si lancia in uno scatto che mi porta a stringere il guinzaglio alla svelta, ha appena visto due gatti che guizzano davanti a me in una corsa forsennata. Giocano, loro non devono mettersi mascherine o guanti. Il mio cane si volta e mi guarda, sembra chiedersi perché non lo libero come al solito per permettergli di rivendicare la sua supremazia sui felini. Lui non sa cos’è il Covid-19, ma non lo sa neanche il bellissimo prato verde del parco vicino a casa. Sorrido alle margherite che sono quasi tutte sbocciate, di un bianco straordinario, puntinato di giallo come fosse un tessuto a pois, anche loro sono immuni al virus.

Rifletto a testa in su, con lo sguardo a fuoco sull’azzurro cielo, seguo a memoria il mio percorso mentale, e capisco che per la prima volta, lo status-quo è cambiato. Mentre l’uomo, indiscusso e pessimo sovrano di questo pianeta ha, fino a poche settimane fa, spadroneggiato sull’ecosistema, sui nostri animali, come se fossero ai suoi spregevoli servigi, oggi non è più così. Oggi non ci svegliamo più in tranquillità, oggi c’è il Covid-19 che stringe a noi lo strozzo del suo guinzaglio, che ci ricorda che qualcosa è cambiato sul serio. Immagini di mari inquinati da rifiuti tossici, animali morti con la pancia piena di plastica, e un cibo su grande distribuzione che veicola morte a rilascio graduale, non sono ricordi di documentari o notiziari, sono la morsa di un comportamento criminale dell’uomo sulla creazione. Oggi, il Covid-19, dà uno schiaffo ad ognuno di noi, morale ed etico, cambia le carte in tavola, siamo gli incubatori di un ospite indesiderato più furbo di noi.

Il mio cagnolino tira di nuovo il guinzaglio riportandomi di nuovo con lo sguardo in basso. Per un attimo pensavo di essere tornato alla “normalità“, cedo ad un sospiro ma la mascherina mi fa appannare gli occhiali e mi ricorda che tutto normale non è. Il mio cagnolino mi guarda, scodinzola e sembra chiedermi di tornare a casa, ha fame e sete, ma tanto per lui non cambia nulla, lui non lo sa cos’è sto maledetto Covid-19.

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